Morpheo, “Ricordo” e gli altri padroni..

Rivedere un luogo. Ripensarlo, e tutto riparte. Colori, odori, suoni: tutto riprende vita. E’ come un universo parallelo e tutto intorno a te si ferma. Puoi percepire lo stesso sia la differenza di velocità nello svolgersi degli eventi reali e rivissuti, sia tutto quello che hai attorno a te quando sei in questa sorta di trance, ma l’orologio rallenta comunque. E per fortuna direi. In questo modo puoi percepire più intensamente e più completamente l’esperienza che stai rivivendo. Sembra quasi di essere in un sogno cosciente. Come quando ti stai risvegliando. Allora puoi provare felicità; rabbia; tristezza. Praticamente tutte le emozioni. Il più delle volte però l’esperienza che rivivi, il film che guardi una seconda, terza, o quarta volta che sia, è triste, oppure lo è diventata perché non c’è più quello che quando non era un ricordo era presente. A quel punto sulle tue labbra, non può che presentarsi un sorriso amaro, con una foga ed una ingovernabilità talmente forte da sentire la forza del muscoli che si tendono fino a raggiungere l’espressione da questo esatta. E non hai soddisfazione. Non ce l’hai,  se non grazie alla capacità di concentrarti più su quello che di positivo c’è stato, che in quello che ora manca. Ma sei come drogato: non sei tu a guidare, ma Morpheo. Sei solo uno spettatore esterno. Mi basta poco per rivivere tutto e a volte quasi vorrei evitare i luoghi che permettono il “relive”. Vorrei esserne io il padrone. Vorrei ribellarmi a questa forza sovraumana che mi obbliga a ripassare sotto lampioni e dentro le camere che avviano questo motore poco efficiente e spaccare le catene che mi sono state messe con forza dagli scagnozzi del padrone “ricordo”. Vorrei essere io a decidere se e quando andare in un certo posto per rivivere una certa emozione. In questo modo avrei più controllo. Anche perché se questi ricordi portano con sé emozioni esponenzialmente amplificate perché non le hai vissute nel presente, sotto le grinfie del “padrone”, nella sua arena, la potenza rilasciata potrebbe essere quasi catastrofica. Distruttiva. Ma è questo che loro vogliono: uno spettacolo. Dal momento in cui non verranno più frequentati alcuni spazi però, non si vedranno quelle porte o quelle luci. Accaduto ciò ti sarai ribellato alla schiavitù ed avrai vinto. C’è però un rischio enorme: il rischio che il ricordo pian piano svanisca perché ucciso il suo dittatore, fermato i suoi dipendenti e i loro macchinari, non potrai tu stesso riavvolgere la pellicola e ricominciare da capo. No, non abbiamo accesso ai grandi film della vita, non del tutto almeno. Il capo è sempre lui: “ricordo”. Sconfitto lui, persi i ricordi, ma libertà guadagnata. Bisogna solo scegliere. Voi che fareste. Quale che sia la vostra decisione, comunque, siamo solo marinai dispersi nella grande tempesta della vita….

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Telefonata con uno zio

“Pronto?”

“Ciao Nico, sono zio. Tua mamma c’è?”

“Sì ma sta dormendo”

“Ah…chi dorme non prende pesci (riflette tra sé)…e stasera allora che si mangia? Ok, dille che ho chiamato”

“Va bene, ciao!”

Intermezzo di 2 minuti e mezzo circa, richiama:

Rispondo per primo, senza farlo parlare:

“Zio, ancora non si è svegliata”

“Ma dai?! No, è che un tuo amico mi ha detto che a Novembre ti laurei, ed ho fatto brutta figura con lui perché sono tuo zio e non so niente”

“E ci credo, si parla di novembre dell’anno prossimo, ho appena cominciato il terzo!”

“Ah, ottimo, allora c’è tempo per mettere da parte i soldi per un gran regalo”

“ahahahahah…”

“Va bene dai, ci sentiamo”

“Certo, ciao zio..”

 

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Il bianco e il nero

Tao (道 letteralmente la Via o il Sentiero; traslitterazione pinyin: dào – in giapponese: dō), spesso tradotto come Il Principio, è uno dei principali concetti della Filosofia cinese. È l’eterna, essenziale e fondamentale forza che scorre attraverso tutta la materia dell’Universo, vivente o meno. È solitamente associata al taoismo, ma anche il Confucianesimo fa riferimento ad essa. Per dirla in una parola, il Tao “è”.

Nella filosofia taoista tradizionale cinese, il Tao ha come funzione fondamentale quella di rappresentare l’universo. Quest’ultimo all’inizio del tempo era in un stato chiamato Wu Chi ( = assenza di differenziazioni/assenza di polarità). Ad un certo punto si formarono due polarità di segno diverso che rappresentano i principi fondamentali dell’universo:

  • Yang il principio positivo, maschile, rappresentato in bianco.
  • Yin il principio negativo, femminile, rappresentato in nero.

I due principi iniziarono subito ad interagire, dando origine alla suprema polarità o T’ai Chi. Il simbolo da tutti conosciuto come Tao è il più famoso di molti simboli che rappresentano questa suprema polarità e che sono chiamati T’ai Chi T’u. È importante evidenziare che nella filosofia Taoista Yin e Yang non hanno alcun significato morale, come buono o cattivo, e sono considerati elementi di differenziazione complementari.

Per descrivere il Tao, si può usare la seguente analogia: immagina una persona che cammina su una strada, portando sulle spalle un fusto di bambù. Alle due estremità del bambù, sono appesi due secchi. I due secchi rappresentano lo yin e lo yang. Il bambù rappresenta il Tai Chi, l’entità che separa lo yin dallo yang. La strada è il Tao.

Il Tao può essere interpretato come una “risonanza” che risiede nello spazio vuoto lasciato dagli oggetti solidi. Allo stesso tempo, esso scorre attraverso gli oggetti dando loro le caratteristiche. Nel Tao Te Ching si dice che il Tao nutre tutte le cose, che crea una trama nel caos. La caratteristica propria di questa trama è una condizione di inappagabile desiderio, per cui i filosofi taoisti associano il Tao al cambiamento; le rappresentazioni artistiche che tentano di rappresentare il Tao sono caratterizzate da flussi. […] da “wikipedia.org“.

Come al solito la mentalità orientale è in grande anticipo sulla cultura occidentale. A chi, infatti, non è mai capitato di notare che uno stesso evento ha due facce complementari?

Per mantenere un equilibrio (tra l’altro molto delicato), non può che esserci la presenza di due forze di uguale intensità ma a polarità invertita. Al contrario quando questo viene a mancare c’è una rottura, un “blocco”.

Sta solo a voi fare in modo di far prevalere l’ottimismo e la positività sul pessimismo e la negatività.

Penso proprio che appena possibile mi prenderò una vacanza in qualche sperduta campagna in lontano oriente.

E penso altresì che dovrebbero farlo tutti…

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Utopia di un’onda…

Parole per ogni occasione, ma non per tutte;

Spazio per ogni ricordo, ma non il tuo;

Sorrisi che portano tristezza,

e desiderio.

Desiderio di una piccola carezza, invisibile

su quelle onde sempre in tempesta…

E poi stop: null’altro è necessario,

null’altro è permesso.

Il tutto è superfluo,

Carezze impossibili.

Utopia, quindi. Non desiderio.

Ogni immagine rimarrà comunque impressa, a giochi di chiaro-scuro

(che tanto ti  è affine)

e tutto ciò grazie alla luce, che è divisa in momenti definitivamente perduti

e momenti eternamente impressi.

Tra i ricordi;

Tra le emozioni;

Nel cuore.

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Il mondo dei blog

Aprire un blog è sicuramente impegnativo: ti “obbliga” a starci dietro come un cucciolo di cane. Al contempo però, rende possibile esprimere i propri pensieri, aprire dibattiti e discussioni e può avere anche una forma “terapeutica”. Non a caso infatti in psicologia spesso si parla di disclosure. Con questo termine si può intendere anche quella situazione che permette, anche solo scrivendo e non avendo quindi un interlocutore, di elaborare vissuti e stati d’animo e, quindi, a volte stare anche meglio. Personalmente penso che avere una persona con cui parlare sia sempre imparagonabile al semplice scrivere. Questo però non toglie il fatto che avere un’occasione del genere è carino, soprattutto calcolando che per i servizi base tutto ciò è gratuito 😀 Quindi amici, accorrete numerosi e scrivete anche voi quello che vi passa per la testa in una pagina internet personalizzata!

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